Anche sui mutui esistono delle agevolazioni fiscali, vediamo di cosa si tratta.
L’attuale normativa, prevede una detrazione d’imposta dall’Irpef del 19% degli interessi passivi e relativi oneri accessori, a favore di chi accende un mutuo per l'acquisto di una casa da adibire ad abitazione principale (prima casa). L’importo massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è di 3.615,20 €.
La detrazione d'imposta va computata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui gli interessi sono stati sostenuti.
Quali sono i requisiti per usufruire della detrazione?
Ci sono dei requisiti ben precisi che vincolano l’accesso alla detrazione del 19%:
1) Il mutuo deve essere erogato esclusivamente per l’acquisto dell’abitazione principale e delle relative pertinenze;
2) L'immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall'acquisto.
3) Il mutuo erogato deve essere garantito da ipoteca su immobili (l’ipoteca può gravare anche su immobili diversi da quello interessato dal mutuo).
4) La compravendita dell’immobile deve avvenire entro un anno dalla stipulazione del contratto di mutuo o, viceversa, il contratto di mutuo deve essere stipulato entro un anno dalla compravendita.
Chi può usufruire della detrazione?
La detrazione spetta ai proprietari dell’immobile (anche ai nudi proprietari), per il quale è stato acceso il mutuo ipotecario.
Quando il mutuo è intestato a più persone, l’importo massimo per il calcolo della detrazione di € 3.615,20 va diviso tra le stesse. Ciò vuol dire che se, per esempio, il mutuo è intestato a due persone non fiscalmente a carico l’una dell’altra, la detrazione del 19% va calcolata sulla metà dell’importo di cui sopra, che è pari a € 1807,60 ciascuno.
Quali sono le spese ammesse alla detrazione?
Alcuni tra gli oneri accessori che si possono considerare per la detrazione sono:
- Le spese di perizia;
- Le spese di istruttoria;
- La commissione richiesta dagli istituti di credito per la loro attività di intermediazione;
- La provvigione per scarto rateizzato nei mutui in contanti;
- La penalità per anticipata estinzione del mutuo;
- Le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione;
- Le perdite su cambio, per i mutui contratti in valuta estera;
- L'onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo ipotecario;
- L'imposta per l'iscrizione o la cancellazione di ipoteca;
- L'imposta sostitutiva sul capitale prestato.
Come calcolare la detrazione d’imposta?
Il calcolo è molto semplice: considerando ad esempio l’importo massimo suddetto di € 3.615,20 si calcola il 19% dello stesso, che è pari a € 686,89 e rappresenta la detrazione massima che si può ottenere.
L’attuale normativa, prevede una detrazione d’imposta dall’Irpef del 19% degli interessi passivi e relativi oneri accessori, a favore di chi accende un mutuo per l'acquisto di una casa da adibire ad abitazione principale (prima casa). L’importo massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è di 3.615,20 €.
La detrazione d'imposta va computata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui gli interessi sono stati sostenuti.
Quali sono i requisiti per usufruire della detrazione?
Ci sono dei requisiti ben precisi che vincolano l’accesso alla detrazione del 19%:
1) Il mutuo deve essere erogato esclusivamente per l’acquisto dell’abitazione principale e delle relative pertinenze;
2) L'immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall'acquisto.
3) Il mutuo erogato deve essere garantito da ipoteca su immobili (l’ipoteca può gravare anche su immobili diversi da quello interessato dal mutuo).
4) La compravendita dell’immobile deve avvenire entro un anno dalla stipulazione del contratto di mutuo o, viceversa, il contratto di mutuo deve essere stipulato entro un anno dalla compravendita.
Chi può usufruire della detrazione?
La detrazione spetta ai proprietari dell’immobile (anche ai nudi proprietari), per il quale è stato acceso il mutuo ipotecario.
Quando il mutuo è intestato a più persone, l’importo massimo per il calcolo della detrazione di € 3.615,20 va diviso tra le stesse. Ciò vuol dire che se, per esempio, il mutuo è intestato a due persone non fiscalmente a carico l’una dell’altra, la detrazione del 19% va calcolata sulla metà dell’importo di cui sopra, che è pari a € 1807,60 ciascuno.
Quali sono le spese ammesse alla detrazione?
Alcuni tra gli oneri accessori che si possono considerare per la detrazione sono:
- Le spese di perizia;
- Le spese di istruttoria;
- La commissione richiesta dagli istituti di credito per la loro attività di intermediazione;
- La provvigione per scarto rateizzato nei mutui in contanti;
- La penalità per anticipata estinzione del mutuo;
- Le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione;
- Le perdite su cambio, per i mutui contratti in valuta estera;
- L'onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo ipotecario;
- L'imposta per l'iscrizione o la cancellazione di ipoteca;
- L'imposta sostitutiva sul capitale prestato.
Come calcolare la detrazione d’imposta?
Il calcolo è molto semplice: considerando ad esempio l’importo massimo suddetto di € 3.615,20 si calcola il 19% dello stesso, che è pari a € 686,89 e rappresenta la detrazione massima che si può ottenere.
Leggi anche la recensione ebook "COME SCEGLIERE IL MUTUO"
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