Le tariffe incentivanti
Sono contributi che si ottengono dallo Stato per un periodo di vent'anni e rimangono invariate per tutto il ventennio. Cominciamo a dire che esse vengono determinate in funzione di due fattori:
1) La potenza dell'impianto - Vengono agevolati maggiormente i piccoli impianti (fino a 3 kW), il cui costo di realizzazione è comunque maggiore di un impianto più grande.
2) L'integrazione architettonica dei panneli fotovoltaici - Si considerano tre tipologie di integrazione dell'impianto: integrato, parzialmente integrato e non integrato. Nel primo rientrano ad esempio i tetti costituiti proprio dai pannelli fotovoltaici che fungono anche da copertura; nel secondo rientrano gli impianti con pannelli posti su coperture esistenti, nel terzo gli impianti con pannelli posti sul suolo.
La tariffa base può essere incrementata del 5%, per impianti superiori ai 3 kW, quando viene autoconsumata almeno il 70% dell’energia prodotta; stessa cosa vale per impianti integrati in edifici nei quali avvenga la sostituzione di coperture in eternit o contenenti amianto.
Ma i vantaggi non finiscono qui, perche si possono ottenere anche dei premi aggiuntivi per l'uso efficiente dell'energia negli edifici. Nel caso in cui, ad esempio, si effettuano ristrutturazioni mirate al risparmio energetico (con riduzione del fabbisogno dell'edificio di almeno il 10%) si ottiene una maggiorazione percentuale sulla tariffa.
Considerando poi che l'energia prodotta in più può essere venduta non si può che considerare l'investimento nel fotovoltaico un'ottima risorsa.
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